15/03/11

Debito pubblico: per ridurlo vendiamo pure l’oro di Bankitalia?

Dopo la patrimoniale, riproposta nelle scorse settimane in ambienti intellettuali vicino al centrosinistra, ecco una nuova idea destinata a far discutere: dismettere l’oro e le scorte di Bankitalia (in tutto circa 110 miliardi di euro) per ridurre una fetta dell’impressionante debito pubblico italiano che a gennaio è aumentato di 36,7 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo quota 1.879,9 miliardi.La provocazione viene stavolta dalle associazioni dei consumatori (Federconsumatori e Adusbef), secondo cui il nuovo aumento del debito «equivale ad un gravame di 31.331 euro per ognuno dei 60 milioni di abitanti», ossia 4.242 euro l’anno per ogni famiglia, a cui occorrerebbe aggiungere 1.250 euro dovuti ai rincari di servizi bancari, bollette, pedaggi autostradali, Rc Auto, ecc.
Tuttavia, la dismissione delle scorte, oltre a limitare di poco l’enorme debito (in questo caso sarebbe più efficace la patrimoniale), avrebbe un effetto solo sull’immediato, ma non sul lungo periodo: se non si tagliano le spese dello Stato, è difficile poi, una volta ridotto, non far risalire ancora una volta il livello dell’indebitamento. E, quindi, fa bene Mario Draghi a tenersi stretto l’oro di Bankitalia. Con buona pace dei consumatori

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