25/02/11

Argento: GFMS, l´argento potrebbe salire a 40 dollari nel corso del 2011.

L´argento è destinato a confermarsi ai livelli attuali (33,4 dollari l´oncia), sopra i massimi trentennali, nel corso del 2011. È quanto rilevano gli analisti della società di consulenza GFMS. Nonostante la crescita dell´offerta, che quest´anno è vista in aumento dell´8% a 800 mln di once, la domanda continuerà a spingere al rialzo le quotazioni. Nel 2011 GFMS stima richieste per 885 mln di once. "L´argento potrebbe salire a 35 dollari e quota 40 dollari l´oncia non è impossibile da raggiungere nel 2011". È quanto ha dichiarato Paul Walker, amministratore delegato di GFMS

22/02/11

Diamonds News

RAPAPORT... The Diamond Trading Company (DTC) raised prices by an average 7 percent at the February sight which started on Monday. Sources at the sight indicated that the increase impacted all categories of rough and were in line with expectations. The sight had an estimated value of around $600 million. DTC kept prices relatively stable in January causing premiums on DTC boxes to increase through the month to around an average 10 percent. The company raised prices by 27 percent through 2010 but said it expects the pace of price inflation to slow in 2011.

De Beers spokesperson Lynette Gould confirmed that there have been increases on some boxes which amounted to an average mid-to-high single digit hikes. “These reflect the data DTC has been collecting from the multiple reference sources the company uses to inform its pricing,” she explained.

Prices at rough tenders also rose this month with Petra Diamonds reporting that it saw an increase of between 6 percent and 8 percent at its February tender, while Trans Hex noted that it achieved record prices at its tender of South African production. Manufacturers noted a scarcity of supply which is exerting pressure on prices. “There is an availability issue where supply is not meeting demand,” said an Indian-based manufacturer. “Demand for diamond jewelry has increased in all markets but we are not getting sufficient supply.”

DTC is expected to keep its supply volumes in line with 2010 levels after De Beers projected that production would ramp up to 38 million carats in 2011. De Beers registered output of 33 million carats in 2010 but supplied 38 million carats worth to sightholders.

Gould explained that the difference resulted from excess inventory, consisting of mainly low value goods, that couldn't be sold during the economic crisis in 2009. “That supply was then carried forward to 2010 and, when the market improved, we were able to sell those carats,” she added. “Today, we only have a normal working inventory.”

Updated with comments from De Beers.

Uno sguardo al mercato del diamante

Punto di equilibrio del mercato industriale è la De Beers Consolidated Mines Ltd., che controlla circa il 75% della produzione mondiale di diamanti attraverso due importanti società che ne regolano la stabilità: la Diamond Producers Association e la Central Selling Organization. La prima raggruppa la quasi totalità delle miniere, ed estrae dal sottosuolo solo quanto richiesto annualmente dal mercato. La seconda gradua nelle aste e nell’arco dell’anno la quantità di diamanti grezzi da trasferire alla lavorazione, secondo l’andamento del mercato. E’ per questo che il prezzo dei diamanti non subisce mai flessioni e rimane stabile anche in difficili situazioni economiche, politiche e sociali che possono manifestarsi nel mondo Il diamante di qualità gemmifera e quello di qualità industriale sono immessi nel mercato in differenti canali. Nel primo caso vengono distribuite qualità di diamanti gemmiferi selezionate in particolari vendite dette “sights”, il cui accesso è esclusivamente ad invito. Gli “sightholder” distribuiscono poi la merce e i grezzi ai “tagliatori”, quindi le pietre vengono inviate alle Borse ed ai grossisti.

Oro fisico: la richiesta record di Cina e India

Fino a cinque anni fa gli analisti dei metalli preziosi prevedevano che in Asia con l’aumento del reddito delle famiglia, gli investimenti in oro sarebbero stati sostituiti da prodotti finanziari più complessi. Secondo il report del World Gold Council di ieri, sembra invece che la domanda privata di oro in Cina sia più che raddoppiata negli ultimi cinque anni, se si considera la percentuale dei risparmi lordi delle famiglie. In India, l’acquisto d’oro da parte dei privati duranteil 2010 ha toccato il record storico delle 963 tonnellate.
Non solo le banche centrali, o gli investitori occidentali in cerca di un “porto sicuro”: i dati del 2010 dimostrano che la parte del leone è giocata dalla richiesta privata di Cina e India, le due nazioni più popolate al mondo, e le cui economie crescono in maniera più importante e più veloce.
Così come accadde durante il bull (tutto occidentale) del 1970, il rischio di inflazione e tassi di interesse al minimo invogliano gli investimenti in oro. L’Asia del 2011 vede però un incremento della produttività e della ricchezza delle famiglie, una situazione molto diversa da quella delle economie occidentali di 40 anni fa. La tradizionale predilezione dell’Asia verso l’oro e il crescente potere d’acquisto delle famiglie, suggeriscono però un finale diverso rispetto all’esplosione della bolla dell’inizio degli anni ’80.

La crisi del 2007 è stato il punto di svolta per gli investimenti in oro in occidente. Nel 2010, nonostante la crisi in Grecia abbia spinto gli investitori europei (sopratutto tedeschi) a fare incetta di monete e lingotti, la domanda netta di ETF ha avuto una flessione del 45%, se paragonata ai risultati record del 2009.

Durante il 2010, nonostante il prezzo in dollari sia aumentato del 26%, la domanda globale ha avuto un incremento del 9% in termini di volume, toccando il record dal 1980, quando il prezzo medio all’oncia era di $279 (la media nel 2010 è stata di $1224). Se si considera il volume della domanda di oro fisico, sembrerebbe che il bull dell’oro abbia ancora una lunga strada davanti.

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