08/03/11

Oro e argento macinano record

Oro e argento riprendono a correre sull'onda delle tensioni e delle violenze in Medio Oriente e in Nord Africa. Al secondo fixing di Londra il metallo giallo ha aggiornato i massimi storici salendo a quota 1.437,5 dollari per oncia; a New York durante la seduta la prima posizione dei future ha toccato un picco di 1.445 dollari, per poi ridimensionarsi leggermente. Sempre a Londra l'argento ha messo a segno un balzo superiore al 6% per salire a 36,60 dollari l'oncia, livello mai visto negli ultimi 31 anni.
A surriscaldare le quotazioni dell'oro, ha commentato ieri Robin Bhar, analista al Credit Agricole, hanno contribuito un serie di elementi, soprattutto di marca geopolitica. In queste settimane l'oro (e l'argento) si sta infatti confermando come il bene rifugio per eccellenza alla luce dei timori di una crescita inflattiva, alimentata dai continui rincari del petrolio – i prezzi ieri hanno toccato i massimi da due anni e mezzo trainati dai timori di un'escalation degli scontri in Libia e da un possibile effetto domino in nazioni quali Bahrain o Arabia Saudita –, e dalla difficile situazione economica in alcuni paesi europei, primo tra tutti la Grecia, i cui rating ieri sono stati declassati da Moody's. Pesa inoltre la debolezza del dollaro, che ieri ha ancora perso terreno rispetto all'euro a causa aspettative di una politica monetaria più aggressiva da parte della Banca centrale europea rispetto alla Fed americana.
Ma non è tutto. La domanda di oro, non solo per investimento, continua a essere sostenuta soprattutto in Asia e i prezzi sono al record (nelle rispettive valute) anche in India e in Giappone. E le previsioni parlano di ulteriori rincari. Ieri analisti Jp Morgan, durante una conferenza a Toronto, hanno stimato per quest'anno di un prezzo medio di 1.465 dollari l'oncia. Attese simili anche quelle di AngloGold Ashanti – terzo maggior produttore aurifero mondiale – che prevede per quest'anno quotazioni ben più elevate delle attuali. Alla Hsbc Global Asset Management gettano invece acqua sul fuoco. I prezzi – dicono – sono già molto alti e per il futuro, soprattutto per proteggersi contro eventuali accelerazioni dell'inflazione, potrebbe essere meglio puntare su altro, tipo azioni o altre commodity (magari petrolio) con potenziali di crescita maggiori.
Discorsi simili valgono anche per l'argento, i cui prezzi stanno salendo molto più velocemente di quelli dell'oro, una corsa confermata dal rapporto gold/silver che ieri è sceso sotto i 40 a 1 per la prima volta dal febbraio 1998. Ong Yi Ling, analista alla Phillip Futures di Singapore, appare ottimista sull'adamento delle quotazioni: «Con i prezzi dell'oro che si muovono verso l'alto, l'argento appare ben posizionato per fare di più». Parere simile è quello di William Adam della Basemetal.com che sottolinea la crescente domanda per investimento (per l'argento e per gli altri metalli preziosi). «Penso che i fondamentali del comparto – aggiunge – lascino prevedere ulteriori rincari, anche se non mi soprenderebbe una battuta d'arresto nel breve periodo».
Balduino Ceppetelli - ilsole24ore.com

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